Mora mora

Piano piano…mora mora. Tutto torna al suo posto. E come sempre io torno a sedere nel mezzo dei miei due mondi, braccia conserte, orecchie tese, e tutti gli odori del mondo nelle narici. Basta un tocco, un respiro. Così i due mondi si incrinano, si dilata il tempo, lo spazio di uno si inclina dolcemente verso l’altro.

E’ arrivato il momento di dire: ci siamo. Siamo arrivati. E io sono di nuovo a casa. Sento la voce di Mamatin e di Miko e sono davvero tornata nel luogo in cui sono diventata la me stessa che sono ora. Sento la prima cicala della sera e, inevitabilmente, penso al magnifico spettacolo sonoro della mattina.

L’odore della pioggia mi ricorda Pacio. Quando, da piccoli, tornavamo da scuola, lui in motorino e io a piedi, sotto l’ombrello. Lui che mi voleva caricare, io che gli dicevo di andare a casa. E finiva sempre che stavamo così, nel mezzo. Passeggiando sotto la pioggia, raccontandoci il mondo come lo vedevamo allora. Non gli ho mai raccontato davvero la mia vita qui, non sa che mi riporta indietro, a momenti condivisi e felici. Perché stare nel mezzo è sempre stata la mia specialità, il mio modo tutto privato di stare al mondo.

 

Bellevue_MMZ

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